Claudio MauriMilano suuna nuvola |
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Milano in versi osservata giorno per giorno dall’autore nelle situazioni, nelle persone, nei monumenti. Una serie di riflessioni, di immagini poetiche che colgono una città in cambiamento e fanno riaffiorare momenti di vita che altrimenti andrebbero perduti. A parlare è quella generazione che ha messo germoglio negli anni ’50 ed è una faglia che divide epoche diverse. Esplorare questo spazio è come girare in una terra di nessuno simile alla vecchia Bovisa di una poesia di Mauri, un frammento morto di periferia con i suoi relitti e i suoi fantasmi, un “piccolo mondo da nulla” spazzato via dalla TV e dalla terziarizzazione che galleggia nei ricordi su una grande nuvola di nebbia, sogno sfuggente e vaporoso di una generazione che fatica a trovare un’identità.
MILANO SU UNA NUVOLA
Scendeva fitta la nebbia su Milano densa come latte, ovattati i rumori, ombre circospette di persone vagavano come sperduti fantasmi. Fanalini di macchine: strani mostri arrancavano nel vuoto.
Senza più direzione ti perdevi. Muri scuri e fradici di case, fioche luci di lampioni circonfusi da un alone dorato disegnavano strani confini. Fontanelle sperdute nelle piazze, alberi, tram, relitti alla deriva tra i vapori di un grande fiume che procedeva verso il nulla.
Camminare tra le vie, come se fosse la prima volta, cercare un varco nel profondo silenzio d’una strada, approdare, di là dal marciapiede, a sconosciuti mondi con le magiche insegne di negozi aperti su bizzarri universi. Scorgere, nel maestoso naufragio d’una piazza, una Chiesa, le vite ardenti di piccole candele, il brusio delle preghiere di poche donne, un’ eco nello spazio sacro.
Poi ancora per le strade a camminare forse per ore. Voci lontane di persone e bambini, sperdute risa, strani sussurri in una fiaba senza senso e senza scopo. La vita passata solo un’ illusione, abbozzo vago di cose, promesse, destini. Ti lasciavi tutto alle spalle, mentre camminavi libero su di una nuvola bianca, senza il giogo del mondo, senza più gravità.
Durava la nebbia per giorni, poi se ne andava, così com’era venuta, senza lasciare nulla, ma qualcosa di te era andato via con lei. Chissà dove.
Un tremendo crimine di guerra riaffiora 'inopportunamente' alla memoria, un episodio che la storiografia ufficiale preferisce non ricordare perché offusca l'immagine dei vincitori. Un testo teatrale, commentato da un saggio storico, vuole dare voce a delle vittime che chiedono giustizia al tribunale della storia.
Claudio Mauri intervista Indro Montanelli: 1) Argomenti trattati: Teatro - "L'Universale" - "Giorno di Festa" - "XX Battaglione Eritreo" - Il "male oscuro". Clicca qui per sentire l'intervista 2) "In un'Italia normale non sarei stato un moderato.(...) Mi sento un anarchico che avrebbe bisogno di un quadro stabile per essere tale". Clicca qui per sentire l'intervista 3) Il carattere di Montanelli - Il suo modo di lavorare - Il rapporto con i collaboratori. Clicca qui per sentire l'intervista 4) Il romanzo "Giorno di festa" - "Nessuno riesce a conciliare le proprie contraddizioni" - "Albania una e mille" - La conoscenza di Mussolini e le collaborazioni giornalistiche - Rabdomante della notizia - "Le cronache di guerra". Clicca qui per sentire l'intervista 5) "Le cronche di guerra" (continua). L'invasione di Belgio e Olanda da parte dei tedeschi - La campagna di Norvegia - Critica dell'alta borghesia italiana - L'importanza delle amicizie. Clicca qui per sentire l'intervista 6) Il proprio destino - Il valore delle esperienze - "Straniero in patria, anche se visceralmente attaccato al mio Paese" - I libri di storia di Montanelli - Il suo modo di scrivere storia - Clicca qui per sentire l'intervista 7) "Qui non riposano" - I difetti degli italiani - "Sono un individuo spiazzato, al di fuori del mio tempo" - L'impresa d'Etiopia - fuorusciti italiani - "Il fascismo doveva finire come il franchismo" - Il carattere degli italiani non si è formato perchè non c'è stata guerra religiosa come in Francia" - "Lo stato etico finisce in dittatura" - La funzione della politica. Clicca qui per sentire l'intervista 8) L'amicizia con Buzzati e Piovene. Clicca qui per sentire l'intervista 9) Giudizio sul "conservatore illuminato" di Piovene. "Non ho mai fatto parte del gregge" - "Ritorneranno i valori calpestati oggi" - "Un popolo che conosce la sua storia sa chi è, gli italiani non sanno chi sono" - "Il rispetto della notizia deve avere un limite morale" - I limiti del Risorgimento - Giolitti - "I miei sentimenti non corrispondono con le mie idee" - La meritocrazia messa al servizio della collettività - La nonna - Il mondo dell'infanzia. Clicca qui per sentire l'intervista 10) Il mondo dell'infanzia (continua) - L'attaccamento alle sue origini - Le sue terre - La nonna. Clicca qui per sentire l'intervista
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